Per piccoli prestiti non s’intende una vera e propria categoria di finanziamenti, tantomeno normati giuridicamente, bensì ci si riferisce a importi relativamente bassi, erogate dalle banche o dalle società finanziarie.
Non è semplice individuare quando un prestito possa essere definito “piccolo”. In genere, esso può variare da qualche migliaio di euro (ma vi sono casi di finanziamenti di poche centinaia di euro) fino a importi anche di 30 mila euro o anche di più, ossia non tanto piccoli.
Una caratteristica dei piccoli prestiti è che dato il loro basso importo, essi vengono erogati con maggiore facilità di un prestito elevato o di un mutuo. Ad esempio, tendono ad essere inferiori le garanzie reddituali, reali e personali richieste, così come, di conseguenza, è più veloce la loro istruttoria ed erogazione. Spesso, possono trascorrere anche solo 48 ore dal momento della richiesta a quello dell’effettiva erogazione.
Questo non significa, tuttavia, che un piccolo prestito sia concesso dalle banche o finanziarie senza garanzie o senza una previa fase istruttoria. La procedura è pressoché uguale a quella prevista per tutte le tipologie di finanziamenti.
La relativa velocità di erogazione fa sì che questi prestiti siano spesso assimilati anche ai cosiddetti finanziamenti veloci o anche online. Di fatto, capita che per questo tipo di credito ci si rivolga sempre di più alle numerose offerte su internet, sia di istituti spesso presenti anche “fisicamente”, sia di altri presenti esclusivamente online.
I piccoli prestiti si caratterizzano per la divergenza piuttosto notevole tra TAN e TAEG. Il primo misura il tasso annuo, il secondo comprende anche tutti gli altri costi e indica il grado reale dell’onere che il debitore deve sostenere per ottenere il credito desiderato.
Poiché molti di questi costi diversi dal tasso sono fissi, ossia non variano al crescere del prestito, ciò implica che il TAEG tende ad avvicinarsi al TAN, man mano che aumenta l’importo erogato. Per i piccoli prestiti, invece, la differenza si amplia.
Esempio: se il tasso applicato a un finanziamento di 1.000 euro fosse del 5% e gli altri costi ammontassero a 100 euro e le rate fossero ammortizzate per un anno, il TAN sarebbe, appunto, del 5%, mentre il TAEG ammonterebbe al 5% + 100/1000, ossia al 15%. Se lo stesso prestito fosse di 10 mila euro, per ipotesi, il TAN resterebbe del 5%, mentre il TAEG si ridurrebbe al 6%.
Sono finanziamenti personali, nel senso che non è richiesta la motivazione all’atto di presentazione della domanda. I requisiti per accedere a questo tipo di credito sono sempre gli stessi: godere di un reddito da lavoro dipendente a tempo indeterminato da un lasso di tempo congruo o, in alternativa, di un reddito da lavoro autonomo o da pensione. Nel primo caso, bisogna presentare la busta paga tra i documenti da allegare, nel secondo l’ultimo modello Unico, nel terzo il cedolino pensione.
In tutti i casi è obbligatorio munirsi di documento di riconoscimento in corso di validità, di codice fiscale (o tessera sanitaria) e se si ha urgenza di ottenere la somma nel minor tempo possibile, sarebbe opportuno anche tenere pronte anche i documenti attestanti una garanzia reale o personale, qualora disponibile, ossia una copia catastale, attestante la proprietà di un bene immobile almeno in parte libero da ipoteca o la firma di un garante. In quest’ultima eventualità, l’istituto si rifarà sul terzo, nel caso di inadempienza del debitore principale. Sarà cura del garante, poi, accertarsi che sia pagata entro la scadenza pattuita ciascuna rata.
Risulta essere’ evidente che nel caso in cui il solo reddito fosse ritenuto insufficiente o non fosse proprio disponibile, il rilascio delle altre garanzie alla banca o finanziaria determina una maggiore perdita di tempo, perché allunga la fase istruttoria, per quanto il prestito possa essere piccolo.
In più, va detto che in assenza di busta paga (disoccupati, casalinghe, studenti), le somme massime corrisposte diminuiscono vertiginosamente, pur in presenza delle altre garanzie prestate, e non arrivano oltre i 5 mila euro, nella generalità dei casi.
Ecco, quindi, che diventa essenziale il possesso già di tutta la documentazione pronta già al momento dell’invio della richiesta online o della presentazione della domanda presso uno sportello “fisico”.
Chiaramente è sempre possibile la visualizzazione di un preventivo, che si configura quale un atto informale con il quale un individuo cerca di reperire informazioni sulle condizioni offerte da un prodotto creditizio. La richiesta di preventivo non è ovviamente né obbligatoria, né impone la successiva stipula di un qualche contratto.
Il preventivo di un piccolo prestito si richiede anche solo online, inserendo alcuni dati, come l’età del richiedente, la zona di residenza, la somma richiesta e la durata del rimborso. Il sistema informatico determinerà in automatico la rata periodica (mensile) da pagare, nonché i relativi TAN e TAEG.
Diversi siti internet, poi, consentono di visualizzare preventivi di diverse banche e società finanziarie, in modo da avere una comparazione immediata degli oneri differenti di ciascun prestito. Generalmente, i risultati vengono ordinati dal TAEG più basso a quello più alto.