Quando prendiamo in prestito un finanziamento, questi dovrà essere rimborsato attraverso un piano di ammortamento, che prevede il pagamento di un determinato numero di rate a scadenza costante (mensile, trimestrale, semestrale, etc.) e per un tempo stabilito.
Può capitare, però, che il cliente non sia sempre in grado di onorare tutte le scadenze o che incorra in una dimenticanza. Come si può intuire, le conseguenze in questi casi saranno spiacevoli, anche se non immediatamente irreparabili.
Quando saltiamo una rata, l’istituto di credito o la società finanziaria provvederà generalmente ad avvertirci anche con un sollecito telefonico, che ha la finalità di capire se si sia trattata di una dimenticanza o di un problema più serio. In ogni caso, ove previsto dal contratto, il creditore potrebbe applicare ugualmente gli interessi di mora, una sanzione per il ritardato pagamento.
Trascorsa qualche settimana, senza che sia arrivata alcuna prova del pagamento della rata saltata, il creditore invierà al domicilio del cliente un “preavviso di iscrizione”, che altro non è che un avvertimento che se la rata non sarà pagata entro i successivi quindici giorni, si provvederà a segnalare il caso al Crif, la Centrale Rischi.
Se il debitore paga la rata entro i 15 giorni successivi al ricevimento della lettera, non accadrà nulla di grave, tranne che il pagamento degli interessi di mora, i quali non saranno certamente tali da destare preoccupazione. Al contrario, se per qualsivoglia ragione non ha provveduto al pagamento, l’istituto segnalerà al Crif il nome del cliente come “cattivo pagatore”. Lo stesso dicasi a proposito dell’eventuale garante o fideiussore, nel caso non avesse provveduto al pagamento della rata saltata, nonostante si fosse impegnato a farlo in fase contrattuale. A nulla varrà la giustificazione di essere ignaro dell’accaduto, in quanto è suo obbligo accertarsi che siano rispettate tutte le scadenze.
Se anche dopo l’essere stato inserito come cattivo pagatore al Crif, il cliente non intende o è impossibilitato a onorare la scadenza, allora il suo nome sarà segnalato a un notaio o a un ufficiale giudiziario, che provvederà alla levata del protesto. A quel punto, il cliente sarà considerato un soggetto “protestato”. La segnalazione sarà inviata successivamente anche alla Camera di Commercio territorialmente competente.
La condizione di cattivo pagatore e, peggio ancora, di protestato è molto spiacevole, perché una volta segnalati al Crif, per tutto il tempo in cui l’iscrizione rimane, nessuna banca o finanziaria gli erogherà un prestito, in quanto il soggetto è considerato a rischio sul mercato del credito. Vero è che esistono oggi diverse soluzioni per ottenere finanziamenti, anche se si è cattivi pagatori o protestati, in presenza di almeno la busta paga, ma si tratta, in ogni caso, di una condizione molto restrittiva nel mondo dei prestiti ed è bene fare di tutto per evitare di essere segnalati al Crif.