I prestiti agevolati sono finanziamenti erogati a condizioni di favore, rispetto a quelli che normalmente si troverebbero sul mercato per le stesse finalità. Le condizioni agevolanti possono essere diverse: o il tasso di interesse applicato al prestito è basso, oppure non vengono richieste tutte le garanzie altrimenti necessarie per ottenere il finanziamento, o ancora perché la durata del rimborso è più lunga della media e magari prevede la possibilità di saltare una rata e/o di modificarne l’importo nel corso della durata del finanziamento.
Non esiste, tuttavia, una definizione univoca di prestito agevolato, non trattandosi di una spceifica categoria creditizia, ma del modo in cui vengono chiamati i finanziamenti dalle condizioni favorevoli al debitore.
Diverse tipologie di prestiti agevolati sono di matrice pubblica. Basti pensare ai finanziamenti per l’imprenditoria giovanile, femminile o i mutui erogati per l’acquisto della prima casa, i cui oneri di questi ultimi sono mitigati dalle garanzie concesse dalle Regioni italiane e da fondi pubblici appositi.
La legge 215/92 fissa le linee guida e i criteri per erogare finanziamenti agevolati per l’imprenditoria femminile. Possono accedere al prestito le società cooperative o di persone composte almeno per il 60% da soci donne, mentre per le società di capitali, le donne devono essere in possesso di almeno i due terzi delle quote di partecipazione.
Le operazioni finanziate sono progetti di formazione, di innovazione tecnologica, di ricerca e sviluppo, di creazione di nuove imprese, sviluppo su nuvi mercati.
L’agevolazione può consistere nell’erogazione di un prestito in parte a fondo perduto, ossia senza obbligo di restituzione, in parte propriamente “agevolata”, ossia a tassi di interesse inferiori a quelli di mercato.
Del tutto simili sono i prestiti d’onore, ossia i finanziamenti erogati tramite le Regioni a sostegno dell’imprenditoria giovanile. Qui, i soggetti beneficiari sono i giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che siano disoccupati da almeno sei mesi e residenti sul territorio italiano. Gli extra-comunitari devono essere in possesso di un permesso di soggiorno valido fino almeno un anno successivo alla data di richiesta del finanziamento.
Le iniziative finanziate sono le micro-imprese, il franchising commerciale o per servizi professionali o ancora le attività di lavoro autonomo.
I prestiti sono erogati fino al 40-50% a fondo perduto (con percentuali più alte al Sud), mentre il resto è a tasso agevolato, ossia al 30% del tasso praticato sul mercato per il tipo di finanziamento specifico.
In cambio, il giovane beneficiario s’impegna a frequentare un corso di formazione di Invitalia, l’ex agenzia Sviluppo Italia, che si occupa della fase istruttoria. Non solo: è vietata la sottoscrizione di contratti di lavoro subordinato a tempo pieno per i cinque anni successivi all’ottenimento del prestito, mentre sono consentiti i contratti di lavoro dipendente a tempo parziale, in quanto compatibili con l’attività autonoma finanziata. Infine, il beneficiario s’impegna a non cedere o chiudere l’attività nei cinque anni successivi al finanziamento ricevuto.
Un’altra tipologia di prestito d’onore riguarda gli studenti, i quali possono accedere a finanziamenti per la frequenza ai corsi universitari, post-universitari o di dottorato presso le università italiane, avendo la possibilità di rimborsare la somma non solo a un tasso agevolato, bensì pure senza rilasciare garanzie all’istituto di credito, il quale si avvarrà di una convenzione con gli atenei. Questi ultimi costituiscono un apposito fondo ad hoc.
Il prestito sarà spalmato su un arco temporale fino a 15 anni e questo consentirà al beneficiario di pagare una rata mensile di importo abbastanza contenuto. In più, successivamente all’erogazione dell’ultima rata del finanziamento, si concedono allo studente 24-30 mesi di tempo, prima di iniziare il rimborso, in modo da consentirgli di avere il tempo necessario a trovare un posto di lavoro, con il cui reddito si potranno pagare le rate più agevolmente.
E’ essenziale che il richiedente possegga all’atto di presentazione della domanda i requisiti di merito e che li mantenga durante l’intero periodo di finanziamento, come se si trattasse di una borsa di studio vera e propria.
Le giovani coppie hanno la possibilità di accedere a condizioni agevolate al mutuo per l’acquisto della prima casa, in particolare, dopo la costituzione di un fondo da 2 miliardi di euro da parte della Cassa depositi e prestiti. Entrambi i componenti della coppia devono possedere meno di 35 anni di età e un reddito Isee non superiore ai 40 mila euro. Nessuno dei due deve, poi, essere proprietario di un altro immobile.
Grazie alla garanzia fornita dalla Cdp per il 50% del mutuo, vengono erogati mutui a copertura del 100% del costo dell’immobile, ma fino all’importo massimo di 200 mila euro, per abitazioni non rientranti nelle categorie catastali A1, A8 e A9 o di superficie superiore ai 95 metri quadrati.
Infine, non possiamo non citare i prestiti agevolati alle piccole e medie imprese (PMI), che le Regioni sono solite supportare con fondi appositi e avvalendosi anche di finanziamenti europei. A questi, si aggiungono iniziative del tutto private, cioè provenienti dagli istituti di credito, che spesso per attirare questa fetta importante di clientela, erogano prestiti a condizioni agevolate, magari finalizzate al finanziamento di iniziative di ricerca, di sviluppo, di ammodernamento degli impianti.