I prestiti personali sono finanziamenti erogati da una banca o società finanziaria, senza che vi sia bisogno di alcuna motivazione all’atto della richiesta, contrariamente a quanto accade con i prestiti finalizzati.
Una volta erogati, i prestiti devono essere rimborsati tramite un piano di ammortamento, che prevede il pagamento di rate di importo costanti e con periodicità generalmente mensile (ma sono possibili diverse soluzioni). Ciascuna rata è composta da una quota di capitale e da una quota di interesse. Man mano che si procede al rimborso, la quota degli interessi diminuisce, mentre quella del capitale sale. Il tasso applicato è fisso, ossia non varia durante l’ammortamento. Inoltre, le rate sono comprensive anche degli altri costi, come le spese per l’apertura della pratica, di istruttoria, assicurative, etc., che sono per lo più fisse, incidendo maggiormente, quindi, sui piccoli importi.
Ora, ciò che differenzia i prestiti personali con bollettini postali dagli altri è la modalità del rimborso. Essa consiste nel pagare a ogni scadenza la rata con un bollettino postale. In genere, i bollettini arrivano precompilati al domicilio del debitore, dopo qualche settimana dall’erogazione del prestito. In questo modo, l’istituto creditore si assicura che il cliente non faccia errori nella compilazione, sbagliando magari gli estremi del beneficiario o l’importo. Per il pagamento, non bisogna fare altro che recarsi alla posta. Questo, in effetti, sembra essere il maggiore svantaggio di questa modalità di rimborso. Si ha il fastidio di dovere andare periodicamente, ad esempio, ogni mese alla posta, facendo la fila e perdendo tempo, per fare il pagamento. In più, ciascun bollettino ha un costo di un euro, che ovviamente sarà a carico del debitore e che si somma a tutti gli altri costi sostenuti per ottenere il finanziamento.
Questa modalità di rimborso presenta un rischio, ossia che a qualche scadenza il debitore dimentichi di effettuare il pagamento e con ciò possa trovarsi iscritto al Crif come cattivo pagatore o in casi estremi, come protestato. In realtà, è più probabile solo il primo rischio, perché l’istitutore finanziatore, non ricevendo il pagamento, dopo un certo lasso di tempo provvede a chiamare il cliente per assicurarsi che sia avvenuto. Solo in mancanza di risposta o in costanza di ritardo di pagamento lo segnalerebbe alla Centrale rischi.
Tuttavia, questo sistema ha il pregio di consentire anche a chi non ha il conto corrente di ottenere un finanziamento. Infatti, il sistema alternativo per il rimborso maggiormente in voga è il Rid, ossia il prelievo automatico periodico dal conto corrente del cliente della somma corrispondente all’importo della rata.