L’apertura di un negozio richiede investimenti, quindi, la necessità di avere liquidità a disposizione, che non sempre è alla portata. Per questo, l’unica via per aprire un negozio potrebbe essere quella di richiedere un prestito.
La buona notizia è che esistono diverse soluzioni, rese possibili da finanziamenti nazionali o europei, che permettono a chi avvia un’attività di ottenere liquidità a condizioni più favorevoli di quelle riscontrate sul mercato del credito e spesso anche a fondo perduto, ossia senza la necessità di rimborsare interamente il prestito.
Sono essenzialmente due i tipi di finanziamenti europei erogabili per aprire un negozio: i fondi strutturali e gli strumenti finanziari. I primi sono corrisposti alle piccole e medie imprese, situate in determinate regioni e sulla base della presentazione di progetti di livello nazionale o regionale. In realtà, sono gli strumenti finanziari i più appropriati da richiedere che per chi volesse aprire un’attivitò commerciale.
Trattasi di fondi che vengono offerti non direttamente al richiedente, bensì agli intermediari, come le banche, dopo che questi hanno valutato la domanda di finanziamento del cliente e si sono espressi favorevolmente. Pertanto, parliamo di uno strumento che l’Unione Europea mette a disposizione per accrescere il volume del credito complessivamente erogabile. Di solito, si tratta di una compartecipazione, nel senso che l’ammontare del finanziamento agevolato europeo dipende dalle risorse stanziate autonomamente dalla banca.
I finanziamenti europei si richiedono attraverso Invitalia, l’agenzia del governo, che si occupa di selezionare le richieste e di offrire corsi di formazione, per evitare che una cattiva gestione dei fondi per l’assenza di cultura d’impresa possano far mancare l’obiettivo, che consiste nel sostenere progetti imprenditoriali, in modo da favorire, specie nel Meridione, lo sviluppo del territorio.
Invitalia eroga gli incentivi a tre tipologie di imprese, micro imprese, lavoro autonomo e per le attività in franchising.
A ben guardare, l’apertura di un negozio potrebbe rientrare in ciascuna delle suddette categorie di imprese finanziabili, anche se probabilmente il franchising potrebbe rivelarsi la scelta più idonea in determinati casi.
Alcuni soggetti si occupano di offrire consulenza per la scelta più oculata da compiere, nel caso in cui si desidera aprire un negozio, al fine di consentire al titolare di ottenere il finanziamento pubblico o privato più conveniente. Sul piatto vanno messi diversi aspetti. Ad esempio, se il franchising permetterebbe al negoziante di usufruire dei finanziamenti europei, esso determina al contempo una minore libertà decisionale del titolare, che dovrà muoversi all’interno delle direttive aziendali.
Infine, ricordiamo che i finanziamenti pubblici di agevolazione alle attività richiedono che queste siano tenute in vita per almeno 5 anni dalla data dell’ottenimento dei fondi e che il beneficiario si astenga per il periodo da determinati atti, quali la firma di un contratto di lavoro a tempo pieno o la cessione a terzi del negozio.