Prestiti a Tasso Zero

I prestiti a tasso zero sono quei finanziamenti, che non prevedono il pagamento degli interessi, durante il periodo di rimborso. In sostanza, la rata periodica (per lo più, mensile) non sarà gravata dall’interesse, ma prevederà la corresponsione del solo capitale.

Ora, noi sappiamo che gli interessi sono la remunerazione per una banca o una società finanziaria che prestano denaro. Un prestito a tasso zero, quindi, significherebbe che il creditore abbia rinunciato alla sua parte, un fatto alquanto strano, visto che equivale ad affermare che starebbe lavorando gratis.

In effetti, potrebbero essere diverse le ragioni per cui si praticano questi prestiti. Una consisterebbe in una pura politica di marketing: offrendo prestiti a tassi zero, fidelizzo la clientela, perché è probabile che il cliente a cui ho praticato l’offerta ritorni in futuro per nuove necessità di denaro.

Attenzione, però, a credere che i prestiti a tassi zero siano sinonimi di zero spese, perché nella quasi totalità dei casi non è affatto così. I tassi zero si riferiscono al TAN (Tasso Annuo Netto), ossia all’interesse puro, mentre il vero costo di un finanziamento è captato dal TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale). Quest’ultimo è comprensivo delle altre spese, come le commissioni bancarie, per apertura della pratica, di istruttoria, assicurazione, invio rata a domicilio, incasso, perizia.

Anche azzerando il solo tasso, le altre spese rimarranno e, anzi, non sono pochi i casi, in cui i prestiti a tassi zero prevedono un TAEG più elevato, per cui la banca o la finanziaria abbassa il tasso, ma innalza le commissioni.

Per cui, quando ci si imbatte in un’offerta apparentemente allettante di questo tipo, la prima cosa da verificare è se oltre al TAN, sarà zero pure il TAEG. Si scoprirà che quasi mai è così, anche se questo non vuol dire che il finanziamento non sia degno di essere preso in considerazione. Anzi. Se l’importo del prestito desiderato fosse elevato (ad esempio, 20.000 euro), anche ipotizzando il mantenimento o l’innalzamento delle commissioni e delle altre spese, presumibilmente il cliente otterrà un beneficio, visto che su alte cifre, le spese indicate dal TAEG tendono ad incidere sempre meno, essendo per lo più fisse, mentre il tasso (azzerato) avrebbe inciso parecchio.

Se gli importi fossero contenuti, invece, il risultato netto sarebbe controverso. L’innalzamento delle spese di istruttoria, delle commissioni, etc., tendono ad incidere percentualmente in misura maggiore qui, per cui bisogna verificare se un eventuale loro innalzamento non comporti un onere maggiore del beneficio ottenuto dall’azzeramento dei tassi.

Niente da dire, infine, se anche il TAEG fosse zero. Saremmo dinnanzi a un prestito da contrarre al volo.