Quando non si dispone dell’intera somma per acquistare un’auto nuovo o usata, in Italia è molto frequente il ricorso al prestito auto, che può essere considerata la forma tra le più diffuse di finanziamento tra gli italiani, trattandosi di uno dei beni maggiormente oggetto di acquisto da parte delle famiglie. In più, c’è la comodità di trovarsi nella maggior parte dei casi dinnanzi a concessionarie, che agevolano il prestito, occupandosi per intero della gestione burocratica della pratica o quanto meno, mettendo in contatto il cliente con la banca o la finanziaria erogatrice, in modo da incentivare l’acquisto del veicolo.
Infatti, è ormai pratica comune richiedere il prestito auto senza nemmeno recarsi presso l’istituto erogatore, visto che si occuperà del tutto il gestore della concessionaria, il quale a sua volta dispone di convenzioni con banche e finanziarie.
In più, possono anche sussistere accordi tra le case automobilistiche e le banche o le società finanziarie, in modo da agevolare la vendita delle auto da una parte e i finanziamenti dall’altra.
I criteri alla base del prestito auto, tuttavia, divergono, a seconda che si tratti di un’auto nuova o usata, perché nel primo caso, la somma dell’acquisto potrà essere finanziata anche per intero (in media, l’importo è finanziato per l’85%), almeno fino a cifre di 30 mila euro. Solo per somme superiori potrebbe avvenire un finanziamento parziale. In più, l’ammortamento potrà essere spalmato fino a un arco di tempo di 5 anni. La rata mensile, pertanto, diviene poco gravosa e ciò incentiva il ricorso a questo tipo di prestito.
Nel caso di auto usate, invece, il finanziamento non è mai integrale, perché il prestito auto prevede sempre che il cliente compartecipi alle spese. E non sono finanziati veicoli dalla data di immatricolazione anteriore a un certo numero di anni, in genere, dieci,così come, man mano che la data di immatricolazione è più vecchia, si abbassa la percentuale massima finanziabile con il prestito. Infatti, la vettura acquistata potrà essere anche finanziata fino al 100%, ma in base alla sua quotazione ufficiale di listino. Inoltre, la stessa durata del finanziamento è inferiore a quella prevista per le auto usate, in quanto si riscontra in questi casi un tasso maggiore di sofferenza.
Il prestito auto è, quindi, un finanziamento finalizzato all’acquisto di veicoli a motore nuovi o usati e, pertanto, richiede la motivazione, all’atto della richiesta. In genere, le banche lo concedono come prestito personale, affidandosi alle garanzie rilasciate dal richiedente e limitano spesso il finanziamento ai loro clienti. Le finanziarie, invece, operano o in forma autonoma, magari avvalendosi di convenzioni con le case automobilistiche, o come “captive”, ossia sono società di marca, create dalle stesse case automobilistiche per incentivare le vendite. In questo caso, il finanziamento viene erogato come credito al consumo.
L’ampia diffusione di questo tipo di finanziamento è data dal fatto che, come dicevamo, all’atto di acquisto del mezzo, è di solito la stessa concessionaria a proporre il prestito, così come ad occuparsi del disbrigo delle formalità burocratiche, senza che il cliente entro effettivamente mai in diretto contatto con la banca o la società erogatrice.
Così come per qualunque altro finanziamento finalizzato, è necessario esibire documenti diversi, a seconda della propria condizione lavorativa. Se il cliente in cerca del prestito auto è un lavoratore dipendente, dovrà esibire l’ultima busta paga e il CUD, oltre al codice fiscale (o tessera sanitaria) e alla carta d’identità, entrambi in fotocopia.
Il concessionario raccoglierà la documentazione e la trasmetterà all’istituto erogatore, che comunicherà in pochi giorni se la richiesta sia o meno accoglibile e invierà le condizioni poste alla base del finanziamento.
Diverso è il caso di un lavoratore autonomo o di un pensionato. Nel primo caso, i documenti da esibire sono il Modello Unico, oltre al solito codice fiscale e una carta d’identità. I pensionati dovranno presentare come garanzia il cedolino pensione.
In ogni caso, l’età minima per contrarre il prestito è di 18 anni, mentre di norma il cliente non dovrà superare i 75 anni di età al momento della scadenza del rimborso. Inoltre, la rata assorbe di solito non più del 30-35% del reddito dichiarato, al netto delle imposte e delle eventuali altre rate di debiti contratti.
Per attirare i clienti, alcuni accordi tra case automobilistiche e banche o finanziarie permettono spesso di contrarre un prestito auto a tasso zero. Ciò significa che non dovranno essere corrisposti anche gli interessi sulla somma ricevuta come finanziamento, di fatto agevolando di gran lunga l’acquisto di un’auto nuova.
Per quanto possa essere certamente vantaggioso, quasi mai il tasso effettivo applicato è pari a zero. Infatti, ad essere annullato è il TAN, ma restano le spese relative all’istruttoria, all’assicurazione del finanziamento, all’invio delle rate a domicilio, alla riscossione, per cui il TAEG risulta comunque superiore a zero.
Il pagamento della rata mensile avviene o con addebito sul proprio conto corrente (RID) o con bollettini postali, di norma inviati a domicilio del debitore dallo stesso istituto erogatore.