Un prestito di 20000 euro può essere considerato un piccolo finanziamento, per quanto l’espressione sia ambigua e non tutti gli istituti trattano queste cifre come piccoli prestiti.
I lavoratori dipendenti hanno a disposizione un ventaglio di soluzioni maggiori di un lavoratore autonomo, in quanto la garanzia della busta paga (reddituale) viene considerata dalle banche e dalle società finanziarie la più importante ai fini del rimborso del debito. Per questo, una delle soluzioni maggiormente in voga in questi anni è la cessione del quinto (dello stipendio o della pensione), che limita al quinto del reddito netto disponibile del richiedente la rata mensile del prestito, per un periodo massimo fino a 120 mesi. La rata è trattenuta direttamente in busta paga dal datore di lavoro (Amministrazione pubblica per un lavoratore del pubblico impiego ed ente previdenziale per un pensionato). In più, il TFR funge da garanzia per i casi di cessazione del rapporto di lavoro o altre incombenze. Pertanto, la cessione del quinto viene erogata anche a coloro che hanno avuto in passato problemi ad onorare un debito, ossia ai cattivi pagatori e ai protestati.
La cifra è tale che verosimilmente si ha la possibilità di saldare il debito entro l’arco di tempo massimo previsto da questo tipo di finanziamento, ossia in 120 mesi.
Per i lavoratori autonomi sono possibili altre soluzioni, come il prestito cambializzato, anch’esso disponibile per cattivi pagatori e protestati, perché sussiste anche qui una garanzia solida, basata sul rilascio delle cambiali firmate dal debitore al creditore. Queste saranno consegnate man mano che il prestito verrà rimborsato a ciascuna scadenza e costituiscono titolo esecutivo per escutere il patrimonio del debitore, nel caso di inadempienza totale o parziale.
In tutti i casi, comunque, è possibile ricorrere al prestito personale, che per un finanziamento di 20000 euro potrebbe essere disponibile anche online, sotto la voce di prestito veloce o piccolo prestito.
La garanzia del reddito è senz’altro richiesta (busta paga o Modello Unico o cedolino pensione), anche se le soluzioni potrebbero essere ugualmente possibili, esibendo garanzie alternative, reali o personali. Nel primo caso è necessario far iscrivere ipoteca su un bene immobile di proprietà, nel secondo vi sarà la firma di un garante, che s’impegna a onorare il debito, nel caso di inadempienza da parte del debitore principale, curandosi che ciascuna scadenza di pagamento sia rispettata.
Risulta essere sempre possibile ovviamente richiedere un preventivo, sia recandosi presso la filiale di una banca o finanziaria, sia accedendo a un sito online. Il preventivo non impegna alcun modo il richiedente a contrarre successivamente il prestito, ma serve esclusivamente per informarlo delle condizioni offerte dal finanziamento.