In generale, i tassi sono in diminuzione da svariati mesi, dopo il taglio deciso dalla BCE, che ha portato quelli di riferimento al minimo storico dello 0,15%, quelli marginali allo 0,40%e i tassi sui depositi overnight, addirittura, al -0,10%, secondo una novità, quest’ultima, anche controversa.
Ovviamente, la politica molto accomodante della BCE ha trascinato al ribasso un pò tutti i tassi. Ad esempio, quelli sui prestiti agevolati al settore dell’industria, al commercio, all’artigianato e al settore tessile, nonché alle zone sinistrate del Vajont sono scesi nell’agosto del 2014 sotto la soglia del 3% per la prima volta, al 2,98% dal 3,18% di luglio, in calo di 20 centesimi.
Ma anche i tassi di riferimento comunitario per la rivalutazione e l’attualizzazione dei prestiti incentivati alle imprese hanno proseguito la loro discesa, attestandosi in agosto all’1,53% (0,53% + 100 punti base) dal precedente 1,56% di luglio, mostrando un calo dello 0,03%.
E di conseguenza mostrano una certa stabilizzazione anche i tassi legati proprio a quelli di riferimento comunitario, ossia in virtù della legge Sabatini 1329/65 e della 598/94.
Insomma, mai come adesso si sono registrate condizioni così positive per i costi dei prestiti agevolati e non.
In generale, si considera agevolato un prestito che presenta condizioni di favore rispetto a un normale finanziamento sul mercato. Le condizioni di favore sono generalmente concesse dagli istituti per il raggiungimento di determinate finalità e dietro particolari garanzie prestate dagli enti pubblici con leggi ad hoc. Tra le finalità, l’apertura di nuove imprese, il finanziamento di investimenti d’impresa, di periodi di studio/specializzazione, etc.
Oltre ai tassi, le agevolazioni possono riguardare anche altri aspetti del finanziamento: la maggiore durata per il rimborso del prestito, l’assenza di garanzia o minori garanzie da esibire.
Tra i finanziamenti che ammettono tassi agevolati c’è il Fondo Rotativo Imprese (FRI), con cui la Cassa depositi e prestiti finanzia determinati investimenti delle imprese, in intesa con il sistema bancario per l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature da parte delle piccole e medie imprese. Il ministero dell’Economia riconosce alle pmi un contributo in conto interessi.
Per il resto, i prestiti agevolati sono quasi sempre co-finanziamenti regionali di bandi europei, che prevedono la corresponsione di una parte a fondo perduto (senza obbligo di restituzione) e un’altra a condizioni di favore. Quelli incentivanti l’imprenditoria giovanile, ad esempio, prevedono un interesse sul 40-50% del prestito a un terzo del tasso normalmente praticato sul mercato per finanziamenti omologhi. Chiaramente, essendo scesi bruscamente anche i tassi di mercato, questi finanziamenti sono diventati ancora più allettanti, anche se la trafila buriocratica per accedervi disincentiva spesso le richieste. Per maggiori informazioni è consigliabile fare riferimento al sito internet della regione di residenza.